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Marzo-giugno 2020 – Angola

In Angola e nella Casa di Federico ed Anna a Catete

Dopo i primi contagi di Covid-19, registrati il 20 marzo, in Angola sono stati subito chiusi scuole e centri di formazione e poi tutte le altre attività. I contagi, pur sempre in aumento, sembrano procedere molto lentamente (circa 30 persone a fine aprile, circa 60 intorno al 20 maggio, 142 il 15 giugno) ed essere limitati alla Capitale, che rimane isolata dal resto del Paese (per approfondire la diffusione mondiale del contagio: https://www.corriere.it/speciale/esteri/2020/mappa-coronavirus/ ).

 

Con i ragazzi tutti in salute nella Casa di Federico ed Anna (in una zona abbastanza isolata, a 60 km dalla Capitale) e gli ultimi lavori sospesi, oltre a concordare con i Salesiani l’acquisto di saponi e prodotti igienizzanti, abbiamo provveduto a dotarli di un paio di computer, da usare a turno (solo Bino e Coração Lindo e, tra i nuovi arrivati, Maximiliano e Daniel studiano anche informatica, ma loro, che sono tra i più diligenti, potrebbero approfittare di questo periodo per insegnare qualcosa anche agli altri).

 

Abbiamo poi suggerito che Francisco (l’Assistente sociale) comprasse nuove sementi e i ragazzi si dedicassero all’orto, in questo periodo, dato, tra l’altro, che la pesante crisi economica iniziata nel Paese già nell’ottobre scorso ha fatto impennare i prezzi dei generi alimentari (e la recente limitazione delle importazioni dovuta alla pandemia non ha migliorato la situazione). Infine, abbiamo chiesto a Consolação Samuel, l’ingegnere che finora ha seguito i lavori, di prevedere, appena possibile, anche la realizzazione di un pollaio, nell’ampia area esterna.